Ombre bianche
Benedetta Giampaoli
“OMBRE BIANCHE” è la prima occasione espositiva personale di Benedetta
Giampaoli (1997, Recanati), artista marchigiana che esprime la complessità del suo immaginario attraverso la pittura e la grafica d’arte. La mostra si struttura su più nuclei di opere: dipinti ad olio e monotipi si alternano nello spazio.
Concepiti dall’artista come elementi di un puzzle, i suoi lavori vivono indipendenti ma rimandano sempre ad altro, concorrono a far percepire un’immagine più grande nonostante l’insieme finale rimanga inafferrabile. Questa storia a tratti interrotta, lascia spazio alla lettura e alla composizione libera portando a cercare delle coordinate nei dettagli. L’aspetto vibrante dei lavori in mostra è dato da cromie sanguigne, da pennellate che raccontano di mondi onirici, costruendo scene al confine tra il sogno e la cruda realtà.
È centrale il ciclo dei “Thaumàzein. GLI USTIONATI” titolo con il quale Giampaoli guarda all’originale significato di trauma. Con antichi riferimenti al sogno, il trauma è anche generatore di meraviglia e indagine, concepito nella storia come origine di ogni ricerca. La serie è composta da cinque monotipi di diverse dimensioni legati dalla tecnica e da soggetti comuni. Dita bendate aprono altre bende, forzano sorrisi di cenere e toccano ciò che sembra far male, ma per coglierne il senso si è costretti a superare la mimesis lasciando libera la capacità di astrazione: c’è sofferenza ma anche catarsi, e gli incubi sembrano riprodursi da sfondi vivi. L’occhio, l’unghia, lo squarcio si ripetono in una dimensione atemporale e afisica, vivono e proliferano in una sfera doppiamente legata alla psiche e i suoi turbamenti.
Nelle sue simboliche rappresentazioni Giampaoli fa emergere la luce come protagonista. Nella sua pratica è ricorrente l’attenzione che pone nel mascherarla, modellarla e stravolgela in funzione di elementi visivi di forte impatto: notturni si alternano a pastose scene che guardano ad altri mondi e tempi. Questa ambiguità si ripete anche nei dipinti in mostra, “Deposito sogni smarriti” e “La foresta degli errori”, dove lo sguardo è guidato in più direzioni da forme vive e in continua trasformazione.
Non smette mai di ardere la scena e ad occhi chiusi divampa.
a cura di Sottofondo Studio
La mostra personale di Benedetta Giampaoli è l’esito dell’open call2022 che ha visto la partecipazione di quasi duecento artistз emergenti e ha coinvolto nella selezione, oltre al team di Sottofondo, una giuria d’eccezione: Giulia Cenci, Caterina Molteni, Francesco Lecci e Marco Martini.