DA SOLO
Jacopo Naccarato
a cura di Elena Castiglia
In un turbinio di sensazioni fisiche e immaginarie, Jacopo Naccarato raccoglie la sua ultima ricerca a cavallo tra l’installazione, la pittura e la scultura, creando un ambiente immersivo. I codici di lettura dell’artista sono molteplici, ma convergono tutti verso un punto di contatto che descrive la relazione dell’individuo con la comprensione della propria debolezza. Il singolo elemento in mostra concorre alla creazione di una scena di cui lo spettatore è componente non neutra ma soggetto attivo, che viene invitato a riflettere sulla propria posizione di osservatore.
L’artista pone al centro della riflessione la casualità delle relazioni, dei meccanismi non per imporre un’idea ma suggerire questioni legate all’imprevedibilità.
Per l’occasione dà quindi il via ad una serie di nuclei relazionali di cui il risultato è incerto e tendente al fallimento.
Un abbozzo di relazione, informe composizione di elementi ibridati da materiali e meccanismi. Si scaglia il segno sulla pietra, riverbero attuale delle tecniche più antiche. Il battito sconnesso, il ringhiare furioso delle fauci, lo spazio che si stringe, immagina ciò che non puoi prevedere – è un colpo poi silenzio. Immagina ora il contrasto dei materiali rudi, prova a immaginare di accarezzare il legno mentre passi vicino al metallo. Immagina la punta che pende sulla terra morbida.
Lo spazio è limitato dalle gabbie, cammini e ti scontri. Sembra caos, ma tutto converge in un centro, verso più punti di tensione palpabile, accennata. Il segno sulla tela suggerisce la direzione attraverso un groviglio di azioni, niente è certo lì ma tutto può rigenerarsi. Immagina l’uomo solo, lo spazio ambiguo delle relazioni istintuali. Ascolta, sussulta in silenzio incrocia gli sguardi oppure sfuggine. È il punto più sensibile che attira a sé tutto, che nella totale dispersione porta all’inaspettato.
Elena Castiglia
Fallito
Sotto il peso incessante
di un’identità divampante.
Prima conflagrato
poi rigenerato.
Solitario
tra le fauci masticato.
Jacopo Naccarato